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Direttiva Seveso

Direttiva Seveso

Hai mai sentito parlare di Direttiva Seveso? Qualsiasi sia la tua risposta, te ne vogliamo parlare in questo articolo noi di GFP; quindi, ti auguriamo buona lettura! Prima di parlarti della direttiva in sé, vogliamo fare un piccolo passo indietro e guardare alle sue origini.

Devi sapere che la direttiva prende il suo nome dal catastrofico incidente avvenuto appunto a Seveso nel 1976, che ha portato all’adozione di uno standard di legge sulla prevenzione e il controllo di incidenti derivati da sostanze chimiche pericolose.

Fu proprio in quell’anno, che una perdita di diossina dall’impianto della fabbrica Icmesa, a Meda, intossicò tutti e 158 i lavoratori dell’impresa, si estese sui 37.000 abitanti della zona e causò la morte di 3.300 animali entrati a contatto con la nube tossica. Altri 80.000 animali furono macellati per impedire loro di entrare nella catena alimentare.

Quindi, la Direttiva Seveso nasce da quel tragico fatto ed è stata successivamente modificata alla luce degli insegnamenti tratti da incidenti successivi come Bhopal, Tolosa o Enschede. Detto questo, vediamo di cosa si tratta.

Direttiva Seveso: ecco cos’è

Quando si parla di Direttiva Seveso si fa riferimento ad una normativa che si ha come obbiettivo quello di ridurre al minimo il rischio incidente rilevante all’interno degli impianti. Ad onor del vero si tratta di tutta una serie di norme che sono state abrogate e sostituite nel tempo, infatti spesso si parla di Direttive Seveso.

Vediamole assieme:

  • Direttiva Seveso I

Conosciuta anche come Direttiva 82/501/CEE del 24 giugno 1982, introduce nell’ordinamento europeo il concetto di “incidente rilevante”, ovvero individua specifiche tipologie di impianti industriali in cui sia ragionevole la possibilità del verificarsi di incidenti tali da provocare “rilevanti” conseguenze per l’uomo e per l’ambiente.

  • Direttiva Seveso II

Il 9 dicembre 1996 il Consiglio dell’Unione europea ha emanato la Direttiva 96/82 CE, che ha abrogato e sostituito la precedente Direttiva Seveso. La nuova Direttiva Seveso II integra la normativa sul rischio di incidente rilevante con le più moderne conoscenze ed esperienze maturate nel frattempo nei diversi Stati membri e a livello comunitario.

  • Direttiva Seveso III

Infine, nel 2012 è stata emanata la Direttiva 2012/18/UE, o Seveso III, tenendo conto, tra l’altro, delle modifiche apportate alla legislazione dell’Unione in materia di classificazione delle sostanze chimiche e dei maggiori diritti di accesso alle informazioni da parte dei cittadini. Tale Direttiva è stata recepita in Italia nel giugno 2015.

In conclusione è bene sapere che la Direttiva Seveso si applica a oltre 12.000 stabilimenti industriali nell’Unione Europea in cui sostanze pericolose sono utilizzate o immagazzinate in grandi quantità, principalmente nell’industria chimica e petrolchimica, nonché nei settori della vendita all’ingrosso e dello stoccaggio di carburanti (compresi GPL e GNL).